Crespi d’Adda

Il villaggio UNESCO

Crespi d’Adda, villaggio operaio in provincia di Bergamo e dal 1995 Patrimonio Unesco, è oggi il secondo sito di turismo industriale più visitato in Italia. Tutt’ora abitato e ben conservato, mantiene la struttura originaria: le casette allineate con giardini, gli edifici pubblici, il suggestivo cimitero e la centrale idroelettrica. Nato nel 1876 dal sogno di Benigno Crespi di unire lavoro e vita, il borgo ruota attorno al grande cotonificio, oggi in fase di oggi in fase di riqualificazione. Crespi d’Adda accoglie i visitatori con tour guidati che svelano la sua bellezza e la forza della sua identità. Un luogo che ispira ed emoziona; esempio virtuoso di gestione culturale, rigenerazione e progettualità continua dove patrimonio culturale materiale e immateriale si interfacciano in un unico sapere.

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Produzioni Ininterrotte__ Festival di letteratura del lavoro

Ogni autunno si svolge a Crespi d’Adda, luogo iconico del lavoro, il Festival “Produzioni Ininterrotte”. Incontri gratuiti per dare voce al lavoro, celebrando il passato, raccontando il presente e immaginando il futuro. Importanti autori, giornalisti, imprenditori, studiosi, artisti, raccontano le mille sfaccettature del mondo della produttività e i luoghi del fare. Un approccio multidisciplinare rivolto ad un vasto pubblico. Micro e macrostorie, tra realtà e fantasia, per cogliere e trasmettere valori e tutto ciò che il lavoro è capace di costruire, influenzare e ispirare. 

Bunker 1944

Il progetto Bunker 1944, promosso dall’Associazione Crespi D’Adda, crea una forte connessione emotiva tra storia e attualità. In alcune date specifiche dell’anno, infatti, vengono aperti eccezionalmente al pubblico i rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale legati a importanti fabbriche sia in Lombardia che in altre regioni italiane.

Per far conoscere da vicino l’esperienza di chi durante la seconda guerra mondiale, e purtroppo ancora oggi, è costretto a ripararsi nei rifugi antiaerei per difendersi dai bombardamenti e dalle atrocità della guerra. Un percorso tra memoria e forti emozioni, un invito a farci costruttori di pace. 

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